Canon EOS M6 Mark II

Test – Canon EOS M6 Mark II – La qualità in tasca

Perfetta per gli appassionati di street photography, la EOS M6 Mark II è una mirrorless senza mezze misure.

Con l’annuncio da parte di Canon dello sviluppo della serie di mirrorless EOS R dotate di sensore a pieno formato, qualcuno aveva ipotizzato il progressivo abbandono dello sviluppo della serie EOS M, almeno per quanto riguarda la sua fascia più alta. In realtà mirrorless con sensore APS-C e full frame possono benissimo convivere sul mercato trattandosi di prodotti rivolti a categorie di pubblico molto differenti e d’altro canto, quando si parla di reflex, i due sensori hanno ben convissuto per tanto tempo e in qualche modo lo fanno ancora oggi.
In quest’ottica la EOS M6 Mark II si inserisce nella fascia più alta – per qualità e prezzo – delle mirrorless compatte, senza però entrare in competizione diretta con le mirrorless EOS R. Dispiace dover constatare che non ci sia piena compatibilità tra obietti RF e corpi EOS M, come invece c’era in precedenza tra reflex EF ed EF-S, ma si tratta di sistemi nati in tempi e con scopi differenti e non avrebbe potuto esserci piena compatibilità senza un attento studio preliminare da parte di Canon, che evidentemente non è stato fatto.
Tuttavia, per parlare della EOS M6 Mark II dobbiamo partire da una premessa: quando qualche anno fa Canon iniziò a fare sul serio nel settore delle mirrorless presentò la EOS M5, una senzaspecchio con sensore APS-C che poteva fare la gioia dei tanti fotografi di reportage grazie a una buona qualità e a dimensioni realmente contenute. Poco tempo dopo arrivò la EOS M6 e in sostanza si trattava di una EOS M5 priva di mirino, caratteristica che le permetteva di avere dimensioni ancor più compatte, ma che allo stesso tempo la rendeva meno appetibile per chi era abituato all’uso del mirino. Per questo motivo riteniamo che sarebbe stato logico attendersi, contestualmente all’arrivo di questa EOS M6 Mark II, anche quello della EOS M5 Mark II. Invece Canon ha preferito continuare a sviluppare solamente il progetto EOS M6 abbandonando per il mo- mento quello EOS M5 e puntando sulla possibilità di utilizzare il mirino elettronico opzionale EVF-DC2. Questa scelta consente di avere un corpo macchina realmente tascabile e allo stesso tempo di non dover rinunciare alla comodità del mirino, scelta che si potrebbe anche considerare avveduta, se non fosse per il fatto che il mirino elettronico ha un prezzo di listino di 279,99 Euro. Questo è per noi l’errore più grande che Canon abbia fatto con la EOS M6 Mark II; a nostro avviso sarebbe stato meglio includere nel kit questo accessorio fondamentale, anche portando il prezzo d’acquisto sopra la soglia psicologica dei 1.000 Euro.
Vi facciamo notare, inoltre, che il mirino elettronico EVF-DC2 non riporta nella parte superiore una sua slitta porta accessori. Rimane quindi impossibile utilizzare contemporanea- mente il mirino elettronico e un flash esterno posto sulla fotocamera.

SUL CAMPO

Come per molte delle più recenti fotocamere, dopo una prima fase di ricerca della miniaturizzazione dei corpi mirrorless, la nuova versione guadagna qualche millimetro rispetto al modello precedente. Questo non costituisce un problema perché l’ergonomia della fotocamera è buona come lo era in precedenza e il peso è praticamente rimasto immutato; infatti tra il vecchio e il nuovo modello ci sono solamente 18 grammi di differenza: troppo pochi per essere realmente apprezzabili durante l’uso o il trasporto.
Cambia leggermente la disposizione dei pulsanti che è stata aggiornata seguendo quanto fatto con la serie EOS R, per esempio la ghiera …

di Gianluca Laurentini

(la versione integrale dell’articolo è pubblicata su “Fotografare” #15, Dicembre 2020 / Gennaio 2021)

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