Behind the Walls#02 (da Behind the Walls) 2011 © Paolo Ventura

Carousel

Signore e signori, siamo invitati a esplorare la dimensione infinita tra vero e verosimile di un artigiano visionario di storie e immagini che cambiano prospettiva a tutto, anche alla fotografia.

Benvenuti nell’universo di storie brevi, souvenir di guerra ed eclissi totali, tra marionette che parlano agli uomini, naufraghi salvati dalle sirene e numeri di magia che cambiano ogni prospettiva, anche alla fotografia. Siamo tutti invitati a fare un giro sulla giostra di Paolo Ventura, ospitata da CAMERA (Torino), con Caurosel e il viaggio nella poetica di un artigiano visionario di storie e immagini. Tutti liberi di attraversare i territori della fantasia come funamboli, passeggiando sul filo sottile che separa e unisce la messa in scena della realtà dalla finzione che dice tanta verità, la dolce illusione dalla vera poesia. Un percorso non lineare, negli ultimi due decenni, di progetti e linguaggi di questo autore che si allontanano dai sentieri tracciati da quasi due secoli di fotografia, per esplorare la dimensione infinita tra vero e verosimile. Le potenzialità delle immagini che nascono dall’infanzia ingenua dei ricordi e l’evanescente alchimia della memoria, rielaborata e messa in scena come si fa nel teatro e nel cinema, con la fotografia dipinta, dissolta insieme alle coordinate della realtà, fusa alla libertà della creazione.

UN INVITO AL CAMBIAMENTO

Un cortese invito a cambiare il modo di vagheggiare, guardare e rappresentare la fragilità della memoria e le ombre della storia. L’immaginario stesso dei conflitti dell’uomo. Ripensato, ricostruito e fotografato con i diorami di War Souvenir in uno sgabuzzino senza finestre di New York, rielaborando la storia della Grande Guerra, le memorie della nonna Giulia e quelle dei conflitti quotidiani. Trasformando un dramma autentico in una vera illusione e una profonda riflessione, sul meraviglioso gioco collettivo dell’inganno e sul potere della documentazione. Un immaginario evoluto con la scomparsa delle miniature della figura umana, ricostruita insieme alle città, le sue stagioni e molte delle sue contraddizioni, sostituita da tutte le proiezioni di se stesso che Ventura fa vivere in uno spazio sempre più dilatato del qui e ora, del possibile e del verosimile. Paolo Ventura, truccato, vestito, fotografato e dipinto per diventare parte del paesaggio enigmatico e accattivante della nostra immaginazione. Protagonista delle Short Stories di lanciatori di coltelli, uomini-uccello, maghi e bambini, al confine tra messa in scena del ricordo e della fantasia.
Le città irriconoscibili di Behind the Wall, la prospettiva sghemba delle case di legno e cartone, delle scenografie del “gran teatro del mondo”, arrivate a cambiare anche le coordinate teatrali del Carousel di Broadway per il Teatro dell’Opera di Chicago e I Pagliacci di Leoncavallo per il Teatro Regio di Torino. Frammenti preziosi di una singolare ricerca artistica, trasformata in percorso espositivo nell’eclettica carriera di Paolo Ventura (Milano, 1968), insieme a due progetti inediti.

di Simona Marani

Carousel di Paolo Ventura è in mostra a Torino fino al 28 febbraio 2021.

(la versione integrale dell’articolo è pubblicata su “Fotografare” #13, Ottobre 2020)

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Lo zuavo scomparso #04 2012 © Paolo Ventura
Behind the Walls#05 (da Behind the Walls) 2011 © Paolo Ventura

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