Cuccioli di lupo
Cuccioli di lupo © Guido Bissattini, 2020

Cuccioli di lupo, lo scoop inaspettato

Un appostamento all’apparenza poco fruttuoso ha regalato un inaspettato e fortunato incontro. Nientemeno che con due cuccioli di lupo.

Ci risiamo: la stagione del bramito del cervo è nuovamente arrivata e ho già accumulato un bel po’ di ore nel capanno nella radura, quello per me “magico” e di cui vi ho già raccontato in altre storie. E allora, direte voi, non sarebbe ora di cambiare un po’ la location delle avventure da raccontarci? Il copione in effetti è sempre lo stesso, l’ingresso nel capanno che è ancora buio, l’attesa che sale, così come la luce, e le speranze che col passare delle ore si affievoliscono e i cervi che non arrivano. Ma stavolta succede qualcosa di molto diverso.
Due sagome grigiastre sbucano dai cespugli, attirando la mia attenzione, ma di cosa – o di chi – si tratta? Andando per esclusione, per colore e dimensione: non è un cervo e neppure un daino. Una volpe? Nemmeno. Non possono essere altro che due cinghialetti, penso, sapendo quali sono i mammiferi che abitano il Parco de La Mandria. Sono ad almeno centocinquanta metri, inquadro giusto per noia col 600mm e… non credo ai miei occhi, non è possibile. Eppure quelli sono dei lupi!
Qualche avvistamento di lupi adulti nel parco c’è stato, sporadico, per lo più ripresi dalle fototrappole dei guardiaparco. Ma qui si tratta di due cuccioli e ciò significa: riproduzione accertata all’interno di una zona protetta a una decina di chilometri in linea d’aria dal centro della città di Torino. Davvero incredibile, e sono io lo “scopritore”. Temendo che da un momento all’altro possano sparire, scatto qualche fotografia. Non mi interessa tanto la qualità o il fatto che siano lontani; sono comunque le prime foto in assoluto che documentano lo straordinario evento di cui sono, per primo, unico testimone, e non devo perderle a nessun costo. Fortunatamente i due lupacchiotti, fratello e sorella, non hanno alcuna intenzione di tornare a nascondersi nella vegetazione ma avanzano allo scoperto trotterellando nel prato davanti alla mia postazione. A questo punto, vediamo di organizzarci e di controllare tutti i parametri di scatto. Passati l’emozione e lo stupore, è il caso di riprendere lucidità e sfruttare l’occasione al massimo. La luce delle undici del mattino è mediocre, vorrei passare dalla Canon EOS 1Dx alla 5 DSR per la maggiore qualità del file, ma dovrei ricorrere a un valore ISO troppo elevato per sfruttarne le prestazioni, e quei 1000 ISO mi permettono di impostare un tempo di scatto molto rapido. Non ho mai visto piccoli di lupo prima d’ora, ma di cucciolate nella mia carriera ne ho seguite tante: volpacchiotti, leoncini, ghepardi, persino una famiglia di otocioni, e con tutti, immancabilmente, è stata solo questione di attendere il tempo necessario prima che i nuovi arrivati si mettessero a giocare tra loro. Se è così, penso, lo faranno anche questi, quindi mi serve un tempo di scatto rapido per fermare i movimenti e quei 1000 ISO mi servono tutti, quindi resto con la EOS1 Dx; meglio un file di qualità inferiore, con i soggetti fermi, che una foto mossa da 50 megapixel a 200 ISO.
A conferma delle mie esperienze, non devo nemmeno attendere molto prima che i due lupetti comincino a rincorrersi nel prato, et voilà, il gioco è fatto. Non solo abbiamo le prime foto in assoluto che documentano l’insediamento della famigliola nel parco, ma stanno pure giocando! Vorrei condividere la mia felicità in diretta, ma fortunatamente mantengo la lucidità necessaria per pensare che l’argomento è delicato, ci troviamo in un parco frequentato dalle famiglie a pochi passi da una grande città, bisogna passare la notizia nel modo giusto, per evitare che qualche malintenzionato la strumentalizzi invocando la pericolosità di queste “presenze”. Così lascio le preziose immagini al sicuro nella scheda, avviso la direzione del Parco e concordiamo di fare un comunicato stampa, corredato dalle mie immagini, per dare il giusto risalto all’evento ma al contempo presentandolo come una risorsa e non come un pericolo. La notizia, se non si può dire che faccia“il giro del mondo”, viene comunque riportata dai principali notiziari online regionali. Inoltre, il giorno successivo alla diffusione del comunicato stampa, mentre sono nuovamente appostato sperando di rivedere i lupetti, ricevo da un’amica tramite Whatsapp la fotografia della pagina del quotidiano La Stampa che riporta la notizia, pubblicando la stessa foto che vedete in queste pagine. E chi se l’aspettava?

di Guido Bissattini

(la versione integrale dell’articolo è pubblicata su “Fotografare” #16, Febbraio 2021)

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