Giovanni Gastel
Stefania Rocca - Franca Sozzani

Giovanni Gastel – Sotto il vestito, l’anima

In occasione della mostra al MAXXI di Roma, prorogata fino al 14 febbraio, Giovanni Gastel pubblica il suo libro di ritratti The people I like. Un distillato dei volti più significativi della sua carriera artistica e della sua vita privata.

Un libro pieno di anime belle. Quelle che hanno aperto a Gastel le porte del loro sguardo per lasciarsi plasmare dalla sua visione e dal suo stile, diventati iconici in oltre quarant’anni di servizi pubblicati sulle principali riviste di moda italiane e straniere e tanti progetti artistici personali. Una galleria di ritratti scelti tra i duecento esposti nella mostra The people I like, inaugurata a settembre 2020 al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo – di Roma, la cui chiusura prevista a fine novembre scorso è stata prorogata fino al 14 febbraio di quest’anno, a meno di nuove restrizioni sanitarie.
Chi non potesse visitare la mostra troverà in quest’opera edita da Skira un prezioso amarcord degli incontri dell’artista con personaggi della moda, dello spettacolo e dell’arte, ma anche persone comuni lontane da quei mondi, amici di lungo corso o di tempi più recenti, quasi tutti fotografati da Gastel nel suo studio. Persone assai diverse tra loro, accomunate dall’aver lasciato una traccia profonda nella vita di Giovanni Gastel e di aver alimentato quell’alchimia speciale fatta di seduzione, empatia, scoperta e reciprocità per lui imprescindibili affinché un ritratto possa ritenersi davvero riuscito. A questo Gastel ha unito la sua visione delle cose e della vita, il suo immaginario, i suoi stati d’animo attraverso i quali “ridisegna” i volti, interpretandoli secondo i propri ideali di bellezza, armonia ed eleganza.
Proprio l’eleganza è fin dagli esordi il principio ispiratore del metodo di lavoro, del linguaggio e dell’estetica di Gastel. Un valore che deve in buona parte alle sue origini aristocratiche e all’ambiente altoborghese in cui è vissuto – è figlio di Ida Visconti di Modrone, sorella del regista Luchino, e nipote dell’industriale farmaceutico Carlo Erba. Ma il suo incontro con la bellezza e con l’arte che di quell’eleganza e misura erano portatrici è avvenuto quando era bambino e restava ammirato per le fotografie di moda di Richard Avedon e Irving Penn che campeggiavano sulle riviste di moda americane Vogue e Harper’s Bazaar di sua madre.

IL TEATRO, LA POESIA

Giovanni Gastel comincia molto presto a frequentare i territori dell’arte. Appena dodicenne, recita con la compagnia di teatro sperimentale fondata da sua sorella. Nel frattempo scrive poesie che riesce a pubblicare in un volume quando ha solo quindici anni. La possibilità di vivere l’impegno artistico, le prove, gli spettacoli, e poi le prime incursioni al bar Giamaica con gli altri attori che gli indicano, seduti ai tavoli, uomini di cultura come Elio Vittorini ed Eugenio Montale, gli fanno comprendere che quello è il mondo di cui vuole far parte.
La fotografia, però, è ancora lontana dai suoi pensieri. La pratica per diletto, senza troppe velleità, finché all’età di diciassette anni una sua fidanzatina dell’epoca lo sprona fortemente a dedicarsi a quest’arte. Così, dopo essersi diplomato al liceo classico, contro le aspettative del padre che lo vorrebbe laureato, apre il suo primo studio fotografico insieme a un altro aspirante fotografo, Bardo Fabiani: una cantina umida condivisa con il portiere del palazzo. Ma si trova in pieno centro, a Milano, e questo gli basta.
Siamo nei primi anni Settanta, il periodo dell’inflazione galoppante, dell’austerity e delle stragi terroristiche. Nella moda il made in Italy non si è ancora affermato. Dunque, le prospettive per un giovane, per quanto audace, fotografo autodidatta come lui non sono molto promettenti.
Passa qualche anno di rodaggio, fotografando matrimoni e facendo riproduzioni fotografiche e fototessera. Intanto riesce a carpire preziosi insegnamenti e consigli dallo zio Luchino al quale, negli ultimi anni della sua vita, di tanto in tanto mostra le sue fotografie.
A metà degli anni Settanta Gastel inizia a collaborare con la casa d’aste Christie’s per la riproduzione di opere d’arte.
La svolta arriva nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri che diventa sua agente e lo introduce nel mondo della moda. Realizza servizi per riviste come Annabella, Vogue Italia, Mondo Uomo, Donna e lavora con stilisti tra i quali Krizia, Trussardi, Missoni, Versace, Ferragamo. Vola a Parigi dove fotografa per Dior, Nina Ricci, Guerlain e sbarca nel Regno Unito e in Spagna.
Nel 1997 la Triennale di Milano gli dedica una personale curata da Germano Celant. Un evento che contribuisce notevolmente a consolidare la sua fama e a tra- ghettarlo nell’Olimpo dei grandi della fotografia internazionale …

di Emanuela Costantini

IL LIBRO
Giovanni Gastel
The People I Like

Editore: Skira
Anno: 2020
A cura di: Uberto Frigerio e Simona Antonacci Pagine: 208
Formato: 24x30cm
Fotografie: 230 b/n e 10 colore
Rilegatura: cartonato
ISBN: 978-88-572-4471-6
Prezzo: € 45,00
Info: www.skira.net

(la versione integrale dell’articolo è pubblicata su “Fotografare” #16, Febbraio 2020)

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