EZIO ROMANO Foto della cattedrale: reflex Nikon D70 con Nikon AF-S DX 18-70mm f/3.5-4.5 G ED, focale 27mm, 1/320s f/9, ISO 200. Foto della vetrina: reflex Nikon D7000 con Nikon AF-S DX 85mm f/3.5 G ED VR, 1/100s f/5.6, ISO 800. Elaborazione con Photoshop CC con Analog Efex Pro 2. Foto della cattedrale convertita in bianconero con simulazione pellicola b/n neutra, filtro e un preset, divisione in quattro strisce verticali con bordo nero, sovrapposizione con livelli della foto del manifesto, anch’essa divisa in strisce. In questa immagine Ezio ha racchiuso l’idea religiosa del “sacro” e quella più mondana di “profano”, sovrapponendo ai frammenti di alcuni scatti realizzati a Parigi alla cattedrale di Notre- Dame prima dell’incendio del 2019 con i particolari, anch’essi frammentati, di un volto femminile estrapolato dal manifesto pubblicitario esposto nella vetrina di una profumeria. Una sintesi visiva interessante di concetti contrapposti restituiti con l’effetto cloisonné.

Photowall Giugno 2021

Sacro e profano

EZIO ROMANO

Foto della cattedrale: reflex Nikon D70 con Nikon AF-S DX 18-70mm f/3.5-4.5 G ED, focale 27mm, 1/320s f/9, ISO 200. Foto della vetrina: reflex Nikon D7000 con Nikon AF-S DX 85mm f/3.5 G ED VR, 1/100s f/5.6, ISO 800. Elaborazione con Photoshop CC con Analog Efex Pro 2. Foto della cattedrale convertita in bianconero con simulazione pellicola b/n neutra, filtro e un preset, divisione in quattro strisce verticali con bordo nero, sovrapposizione con livelli della foto del manifesto, anch’essa divisa in strisce.

In questa immagine Ezio ha racchiuso l’idea religiosa del “sacro” e quella più mondana di “profano”, sovrapponendo ai frammenti di alcuni scatti realizzati a Parigi alla cattedrale di Notre- Dame prima dell’incendio del 2019 con i particolari, anch’essi frammentati, di un volto femminile estrapolato dal manifesto pubblicitario esposto nella vetrina di una profumeria. Una sintesi visiva interessante di concetti contrapposti restituiti con l’effetto cloisonné.


FRANCESCO D’AMBROSIO

Reflex Nikon D5600 con obiettivo Nikon 18-55mm f/3.5-5.6 G AF-P VR DX alla focale 27mm, 1/60s f/4, ISO 5000. In postproduzione, con Adobe Lightroom, ritaglio su lato destro, regolazione luci e ombre.

Uno scatto realizzato all’interno della basilica Pontificia Madonna del Rosario a Pompei (NA), caratterizzato da una composizione equilibrata giocata su simmetrie e linee di fuga, accentuata dalla focale grandangolare e dalla presenza della donna con il velo in preghiera sul lato destro della scena. Qui il contrasto è tra il contesto religioso e antico e la contingenza della pandemia che impone l’apposizione dei bolli gialli sulle panche per invitare i fedeli a rispettare la distanza di sicurezza richiesta dalle misure anticontagio del SARS-CoV-2. Un’efficace rappresentazione del nostro presente che non risparmia neppure i luoghi di fede.

MASSIMO LANZARO

Compatta Sony DSC-TX30, focale 4,7mm (26mm equivalente), 1/500s f/4,5, ISO 80, modalità Paesaggio, treppiedi. Postproduzione con software GIMP, conversione in bianconero con desaturazione, crop e aumento del contrasto.

«Da quando mi sono trasferito a Varcaturo, in provincia di Napoli, nel tragitto per andare al lavoro all’ospedale di Pozzuoli, ogni giorno ‘con la coda dell’occhio’ noto dall’auto quella statua, situata nel campo che costeggia un’area frequentata da prostitute. Nasce da qui l’accostamento di sacro e profano suggerito da questo luogo», spiega Massimo. Un’associazione fatta di contrasti che, tuttavia, non è immediatamente individuabile da chi non conosce la zona poiché manca uno degli elementi della contrapposizione, ossia un indizio della presenza del fenomeno della prostituzione. Il terreno incolto in cui campeggia la statua della Madonnina crea comunque una suggestiva rappresentazione della compresenza dell’elemento sacro nella realtà più prosaica e desolata.


DANIELE MANTOVANI

Reflex Nikon D750 con obiettivo Nikkor AF-S 24-120mm f/4G ED VR alla focale 24mm, 1/160s f/4, ISO 250. Luce mista naturale e artificiale. Con Photoshop, eliminazione di una presa dal muro e di alcune pieghe delle lenzuola, conversione in bianconero con Silver Efex.

Un connubio tra sacro e profano ben realizzato e d’effetto, quello proposto dal nostro lettore. «Poiché la stanza in cui si trova questo quadro antico è piuttosto piccola, ho sfruttato la focale minima dello zoom per avere un’inquadratura più ampia possibile e ho scelto un punto di ripresa alto. La luce naturale proveniente da una finestra a sinistra della modella prevale su quella più debole delle due applique accese, ai lati del letto», ci spiega. La posa sensuale della modella e l’atteggiamento del santo dipinto, i panneggi dei rispettivi tessuti che li coprono, sembrano speculari e creano un interessante rimando degli opposti. Due piccoli appunti: il telefono appoggiato sul comodino, eventualmente da spostare prima della ripresa, e le applique che non era necessario accendere poiché non incluse nell’inquadratura.


ELIO MUSSO

Reflex Canon EOS 7D Mark II con obiettivo Canon EF-S 18-135mm f/3.5-5.6 IS USM alla focale 35mm, 1/200s f/11, ISO 100. Nessuna postproduzione.

Passeggiando per le vie di Loano, nel savonese, Elio si è imbattuto in questo interessante connubio fra antico e moderno, sacro e profano. «La spigolosità delle strutture di un palazzo costruito negli anni Settanta sembra fondersi con le linee più ricche e arrotondate del campanile di una chiesa in stile barocco. (…) L’accostamento mi è parso meritevole di uno scatto», racconta l’autore. Anche noi condividiamo il risultato del suo attento sguardo che rivela come le nostre città, i luoghi più familiari che pensiamo di conoscere in ogni anfratto, possano rivelare relazioni curiose e inattese. Buona la composizione che accentua la fusione tra due architetture tanto distanti esteticamente e temporalmente quanto vicine nello spazio.


ANGELO BARIANI

Reflex Pentax ME Super con Tamron AF 28-200mm f/3,8-5,6 Aspherical alla focale 200mm, pellicola Fujicolor 100 ASA, scatto eseguito in manuale. Scansione da negativo.

Uno scatto che ci porta indietro nel tempo, precisamente al 1995, che il nostro lettore ha realizzato a Reggio Emilia durante una manifestazione di piazza. I due simboli in contrapposizione della chiesa e del Partito Comunista Italiano, disposti su due piani distinti che ne rimarcano la distanza (anche) ideologica, si stagliano nel cielo azzurro attraversato da una nuvola sullo sfondo che funge da quinta, creando una composizione di estrema sintesi visiva in cui sono racchiusi i dissidi di una lunga fase della storia italiana degli ultimi decenni.

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