Il 29 luglio è partita la prima edizione di Fiumefreddo Photo Festival, il primo festival diffuso di fotografia in Calabria che trasforma il borgo del basso Tirreno cosentino di Fiumefreddo Bruzio in una galleria a cielo aperto. Tema portante del suo esordio: MIDWAY: between past and future.
Un festival appena nato, ma dalle ambizioni mature porta la fotografia a Fiumefreddo Bruzio, suggestivo borgo del cosentino affacciato sul mare, che dal 29 luglio fino a 10 settembre si veste di immagini per evocare luoghi e questioni della contemporaneità, oltre a riflessioni e storie personali dal valore universale. Mostre, incontri, testimonianze, approfondimenti affrontano il tema dell’edizione di esordio di Fiumefreddo Photo Festival: MIDWAY: between past and future, un “tempo di mezzo”, sospeso tra passato e futuro, che «(…) Prova a mettere in armonia, con il giusto equilibrio tra coerenza e incertezza, i progetti degli autori in programma, tutti basati sulla “via di mezzo” nella quale ci troviamo e da cui si dipanano svariate linee di indagine capaci di descrivere il tempo che ci appartiene ma anche di suscitare perplessità e innescare dubbi. (…) C’è una doppia verità legata al tempo: quella di un mondo tradizionale che ne viene totalmente assorbito, omologato allo standard ISO della globalità unica possibile e quella di un nuovo bisogno primario, inteso come alimentarsi e respirare, che consiste nel salvaguardare, proteggere e tramandare i patrimoni dei territori e dei popoli. Senza i quali, è bene precisarlo, perde significato ogni forma di sviluppo tecnologico», spiega Teodora Malavenda e aggiunge: «Fiumefreddo Photo Festival vuole essere uno sguardo sul mondo che si apre nel cuore del Mezzogiorno d’Italia, la Calabria, un festival di fotografia contemporanea che unisce una vocazione fortemente internazionale a un profondo radicamento territoriale con uno sguardo rivolto ad indagare l’immagine attraverso l’incontro e la ricerca sul campo, con esposizioni , installazioni e proiezioni pensate per interagire col tessuto urbano e sociale in modo fortemente dinamico».
LE MOSTRE, GLI AUTORI
Con questi intenti sono stati pensati gli appuntamenti in programma, in primis le mostre degli autori che sono ospitate negli spazi diffusi del borgo. Misha Vallejo Prut, pluripremiato artista ecuadoriano-israeliano che espone il progetto Secret Sarayaku, un racconto della comunità indigena Kichwa di Sarayaku, in Ecuador, e del suo controverso rapporto con la tecnologia e la contemporaneità, da quando i suoi membri hanno deciso di diventare cyber-attivisti a difesa del loro patrimonio ambientale. Il fotoreporter Marco Zorzanello espone invece il suo progetto a lungo termine Tourism in the climate change era, in cui documenta le strategie messe a punto nel settore del turismo per reagire agli effetti del cambiamento climatico; in particolare affronta i territori delle Alpi italiane, Israele, Palestina, Canada, Groenlandia, Islanda e – per la prima volta in mostra – le Maldive.
Gabriele Cecconi, fotografo con al suo attivo numerose pubblicazioni editoriali ed esposizioni in Italia e all’estero, presenta TiàWùK, un’indagine fotografica sul microcosmo del Kuwait che mostra come l’estrema ricezione del modello capitalista-liberale, entrando in contrasto con la tradizione dell’islam, crei una visione distorta della vita e della realtà, tesa tra i suoi eccessi e le sue contraddizioni.
È presente anche Giacomo d’Orlando, fotografo con una lunga esperienza internazionale impegnato sui possibili scenari futuri causati dai cambiamenti climatici, che propone Nemo’s Garden, un racconto visivo del primo sistema agricolo di serre subacquee al mondo che si trova a Noli, in Liguria, un metodo alternativo sostenibile che ci aiuterà a contrastare le nuove sfide che il cambiamento climatico porterà nel nostro futuro.
Fabian Albertini, artista italiana residente tra Reggio Emilia e Rio de Janeiro, espone Controlled Lives, un progetto che indaga sulla mutazione irreversibile che l’intelligenza artificiale con la biometria facciale sta portando nelle nostre vite, trasformando la privacy e le abitudini di ogni individuo.
L’artista multidisciplinare Alex Urso, noto per i suoi collage digitali, installazioni, performance e opere di realtà aumentata, propone Past Continuous, un progetto nato dal confronto con la fondazione Magna Żmien – archivio storico del materiale audiovisivo sulla comunità maltese – finalizzato a rendere più accessibile al pubblico, soprattutto a quello più giovane, il patrimonio iconografico d’epoca della fondazione, attraverso diorami, videoinstallazioni e collage interattivi.
Protagonista di una mostra anche la vincitrice dell’Open Call 2022 lanciata nella primavera di quest’anno, ispirata al tema del festival; a raggiungere il gradino più alto del podio è Bianca Maldini con il suo progetto intitolato Una volta qualcuno mi disse, in cui l’artista esplora il confine tra fantasia e realtà all’origine di fiabe e credenze popolari. Bianca Maldini vince la stampa e l’esposizione della mostra, oltre a un premio in denaro di 500 euro.
La nostra testata, media partner del festival, ha assegnato nell’ambito del concorso il Premio Speciale Fotografare a Chiara Ernandes, classificata al secondo posto con il progetto Still Birth che recensiremo prossimamente.
Altri autori premiati sono Francesca Corriga con il progetto Rapide Fughe, una trasposizione di incubi e sogni personali in fotografie in bianco e nero scattate in Sardegna; Maria Giulia Trombini con il suo My name is Nico, a love story, su una storia di transizione di genere, e infine Alexandre Silberman con Differences and Repetitions, sul dipartimento di Seine-Saint-Denis, nella periferia di Parigi, istituito nel 1968 allo scopo di frammentare la “cintura rossa” dell’Île-de-France ed essere contemporaneamente legato e isolato da Parigi.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
“Fotografie dalla mente: il potere comunicativo delle immagini” è, invece, il titolo dell’incontro che si è tenuto sabato 30 luglio alla presenza di alcuni neuropsichiatri che hanno approfondito i meccanismi di generazione e percezione delle immagini a livello mentale.
IL FESTIVAL
FIUMEFREDDO PHOTO FESTIVAL
dal 29 luglio al 10 settembre
Fiumefreddo Bruzio (CS)
Con il patrocinio del comune di Fiumefreddo Bruzio.
Direttrice artistica e curatoriale del festival è Teodora Malavenda, photo editor della rivisa WE World Energy e curatrice indipendente. La direzione progettuale e organizzativa è a cura di Anna Francesca Catalano, fondatrice dell’Associazione “Pensiero Paesaggio”, fotografa ed esperta di comunicazione.
Per le sedi delle mostre e degli altri appuntamenti rimandiamo al sito www.fiumefreddophotofestival.it in corso di aggiornamento mentre scriviamo queste note.
Uno scorcio di Fiumefreddo Fabian Albertini, Controlled Lives