Fino al 16 ottobre, a Milano,è possibile visitare la mostra di Elliot Erwitt, il fotografo statunitense noto per la sua fotografia quotidiano-surrealista.
Nato a Parigi da genitori ebrei di origine russa, le sue vicende lo portarono a vivere in molti Paesi, tra cui l’Italia, fino a che i suoi genitori emigrarono negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali.
La sua strada da fotografo iniziò nell’esercito degli U.S.A., per cui fu di stanza in Francia e in Germania. Da lì la sua carriera decollò e lo portò a lavorare come freelance per importanti riviste e agenzie, fino ad approdare al cinema. È stato infatti regista di lungometraggi, spot televisivi, documentari e film.
Il suo stile iconico sceglie il bianco e nero per fissare immagini straordinarie in contesti ordinari, come quelle che hanno come protagonisti i cani, tra i soggetti preferiti di Erwitt, spesso umanizzati o colti in pose bizzarre. Una fotografia spiritosa, che coglie il comico della vita pur restando in quella cornice romantica e a volte nostalgica e penetrante che il bianco e nero sa dare.
La mostra “100 fotografie”, presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, curata da Biba Giacchetti, presenta cento degli scatti più famosi di Erwitt,da quelli più famosi ad altri meno conosciuti, a colori, che il fotografo aveva deciso di utilizzare per i suoi lavori editoriali, istituzionali e pubblicitari, dalla politica al sociale, dall’architettura al cinema e alla moda.
Le fotografie in mostra sono state selezionate in stretta collaborazione con l’artista, che ha un forte legame con la città di Milano: è qui che visse fino all’espatrio in America nel 1938.
Erwitt è il fotografo della vita, in tutte le sue sfaccettature, dalle più bizzarre e divertenti a quelle più iconiche del Novecento, come lo scatto con Nixon e Kruscev a Mosca nel 1959, talmente efficace che lo staff del presidente degli Stati Uniti se ne appropriò per farne un’arma nella sua campagna elettorale. O l’immagine di Jackie Kennedy in lacrime dietro il velo nero durante il funerale del marito, o quella del celebre incontro di pugilato tra Muhammad Ali e Joe Frazier del 1971 e il ritratto di un giovane Arnold Schwarzenegger in veste di culturista durante una performance al Whitney Museum di New York.
Questi e altri moltissimi ritratti firmati da Erwitt sono diventate icone della contemporaneità e ci hanno accompagnato alla scoperta del Ventesimo secolo.
LA MOSTRA
Elliott Erwitt. 100 fotografie
fino al 16 ottobre
a cura di Biba Giacchetti
Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Piazza Sant’Eustorgio, 3 – Milano