Una terra lontana nel tempo e nello spazio, l’Islanda, dove il confine tra reale e immaginario appare assai labile. Come raccontano le fotografie di Olivia Rotondo.
Gli abitanti dell’Islanda hanno imparato a convivere con una natura primitiva e potente, i cui elementi forgiano un paesaggio in continua metamorfosi: il vento onnipresente, la pioggia costante e poi il mare gelido e i ghiacciai che convivono con il fuoco dei vulcani. Terra che stupisce per i suoi colori: quelli delle spiagge nere di sabbia vulcanica e degli iceberg che si tingono di sfumature blu, rosa e gialle, ma anche quelli vivacissimi delle casette dei pescatori sparse lungo le coste. E poi la luce: interminabile nelle lunghe giornate estive, fugace e avara in quelle invernali. Sono tutti elementi che rendono quest’isola un luogo tanto singolare, di grande suggestione nell’immaginario comune. Ma lo è ancor più dal vero, a guardare le immagini del portfolio realizzato da Olivia Rotondo, intitolato Le balene volano allegre, recentemente premiato alla seconda edizione del Premio Musa per Donne Fotografe.
Dell’Islanda Olivia ha messo da parte gli aspetti più pittoreschi per coglierne l’anima, il carattere. «Davanti ai miei occhi c’era una terra quasi “umana”. Una presenza ingombrante, assoluta, vitale e struggente che si percepisce ovunque, in ogni elemento. Un’entità indomita in cui forza e gentilezza coabitano nello stesso corpo, forgiano la medesima personalità e ne modellano i tratti e l’essenza. Un luogo selvaggio e intimo, pieno di contrasti, che regala emozioni assai forti a chi vi si immerge», racconta.
Olivia è andata in Islanda …
di Emanuela Costantini
Le fotografie pubblicate in quest’articolo fanno parte del progetto Le balene volano allegre di Olivia Rotondo, recentemente premiato al Premio Musa per Donne Fotografe. Il premio, giunto quest’anno alla seconda edizione, nasce con l’intento di sostenere la fotografia femminile italiana amatoriale e professionale.
www.musafotografia.it
(la versione integrale dell’articolo è pubblicata su “Fotografare” #15, Dicembre / 2020 Gennaio 2021)
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