Xmas Covid 2.020 è un progetto fotografico nato all’interno del Collettivo Fotografico “Oltre i confini” con l’intento di testimoniare questo Natale diverso dai precedenti a causa delle norme imposte dall’esigenza di arginare il contagio da coronavirus e dai divieti di incontri e misure di distanziamento che costringono alla lontananza dagli affetti e dalle persone alle quali siamo legate da amicizia, passioni comuni, piacere della condivisione.
Un Natale meno scintillante, quello appena festeggiato in modo più dimesso dal solito ma non per questo meno denso di emozioni e, proprio per questo, un’occasione unica – almeno si spera – per dare libero sfogo alla propria creatività. Un Natale comunque illuminato dall’amore, nonostante la distanza. Il Collettivo Fotografico “Oltre i confini”, attivo nel milanese e presente anche su Facebook con la pagina omonima, ha lanciato tra i suoi oltre mille sodali l’iniziativa Xmas Covid 2.020 da realizzare esclusivamente la sera della Vigilia o nel giorno di Natale 2020. Ogni socio partecipante ha proposto tre fotografie e le ha inviate ai moderatori della pagina per divulgarle e offrire così uno sguardo dall’interno delle proprie case di questo Natale così unico, dominato da tavole meno opulente degli anni precedenti, con pochi commensali, tombole giocate in streaming, videochiamate e il ricordo del calore delle feste vissute. Con la speranza di poterlo ritrovare il prossimo anno.
In questo articolo troviamo una galleria di alcuni degli scatti del progetto realizzato dai membri del Collettivo “Oltre i confini”.
Info: www.facebook.com/groups/collettivofotograficooltreiconfini/

“Ho trascorso il Natale in quarantena, in camera da letto, da sola, con guanti mascherina, medicine e qualche addobbo natalizio. Aspetto il pranzo guardando fuori dalla finestra in cerca di luce e un futuro migliore”.

Intrattenimento solitario

“Contrariamente agli anni scorsi, quando c’erano anche i quattro nonni, i due zii con le rispettivi consorti e i nipotini, ci siamo trovati solo noi tre. Dalla preparazione del pranzo di Natale alla sistemazione è stato tutto diverso: piatti semplici, meno portate e un pranzo veloce, quasi come una domenica qualsiasi”.

“Be’ che dire? Quest’anno a causa di varie vicissitudini personali nonché della pandemia ho passato il Natale da solo. E questa è la mia cena”.

“Il pranzo semplice con la mia mamma e il mio impegno nel proteggerla mantenendo anche durante il pasto un metro di distanza e togliendoci la mascherina solo per mangiare. Ho scelto il bianco e nero per rappresentare la tristezza del cuore per non poterci scambiare neanche un abbraccio”.

Distanza







